Cos’è l’osmosi inversa

Inizieremo a spiegarvi che cos’è l’osmosi in generale. Le cellule degli organismi viventi sono racchiuse da membrane semipermeabili, che permettono cioè il passaggio delle molecole dell’acqua ma non quello degli zuccheri e delle proteine.

La pressione interna delle cellule è in equilibrio con quella esterna e ciò dipende dai flussi dell’acqua che sono regolati dall’osmosi, un fenomeno molecolare essenziale in tutto il mondo vivente.

Quindi l’osmosi è un processo chimico-fisico che avviene ogni qual volta due soluzioni acquose contenenti diverse concentrazioni saline vengono separate da una membrana semipermeabile, in questa situazione avviene il passaggio spontaneo dell’acqua dalla soluzione più diluita a quella più concentrata sino al raggiungimento della stessa salinità.

La pressione che si genera (dal greco osmós = spinta) è la cosiddetta “pressione osmotica”: tanto maggiore è la differenza tra le concentrazioni saline di partenza e più elevato è il valore della pressione osmotica.

Come funziona l’osmosi inversa

Come funziona l’osmosi inversaL’osmosi è un fenomeno facilmente osservabile: la membrana cellulare, i reni si comportano come membrane semipermeabili e funzionano grazie a fenomeni osmotici.

L’industria sfrutta l’osmosi per la purificazione e la potabilizzazione delle acque oppure per aumentare la concentrazione di alcune soluzioni. Le membrane per osmosi sono prodotte e distribuite soprattutto da multinazionali americane e giapponesi e le più diffuse sono costituite da ferrocianuro ferrico su un supporto di ceramica porosa.

Il cellophane comunemente usato per conservare i cibi in frigorifero è un ottimo esempio di membrana semipermeabile per osmosi e si può usare per osservare l’osmosi dell’alcool etilico in soluzione acquosa.

Il cellophane viene patinato con nitrocellulosa per garantirne l’impermeabilità all’acqua: immergendolo per alcuni minuti in un solvente alla nitroglicerina si ottiene la membrana adatta per consentire l’osmosi dell’alcool. La porosità del cellophane, infatti, consente il passaggio delle molecole d’acqua ma non di alcool etilico che sono più grosse e pertanto non riescono a passare tra i microfori del materiale sintetico. Dopo avervi spiegato che cos’è l’osmosi ci soffermeremo a spiegare che cos’è l’osmosi inversa, che si sente tanto parlare.

L’osmosi è reversibile quindi detta osmosi inversa. L’osmosi inversa è un processo a membrana, che consente di rimuovere dall’acqua la quasi totalità delle sostanze in essa presenti, sia sospese che disciolte.

L’azione di una membrana osmotica non è solo meccanica, la separazione avviene grazie a meccanismi di diffusione e dissoluzione, che intervengono in varia misura e consentono di agire sino a livello ionico.

Una membrana osmotica è costituita da un’anima centrale attorno alla quale viene avvolta a spirale una tela semipermeabile in materiale sintetico.

Le membrane vengono generalmente classificate in base alle dimensioni secondo standard espressi generalmente in pollici ma anche a seconda della capacità di produzione, generalmente indicata in GPD.

Quindi l’acqua da trattare viene spinta nella membrana da una pompa, che esercita una pressione superiore a quella osmotica, così da ottenere due flussi in uscita: la parte di acqua in ingresso che attraversa la membrana costituisce il permeato (povero di sali) che va all’utilizzo, mentre la rimanente parte fuoriesce con un’elevata concentrazione salina, dovuta all’accumulo di tutti i sali che non hanno attraversato la membrana, si tratta del concentrato (ricco di sali) che va scartato.

Il contenuto salino di un’acqua, detto anche Residuo Fisso o TDS (Total Dissolved Solid), si misura in mg/L (o ppm).

La reiezione di una membrana, ovvero la capacità di rimuovere il soluto presente nell’acqua, è influenzata da svariati parametri quali le caratteristiche stesse dell’acqua, la pressione e la temperatura di esercizio; in ogni caso i valori di rimozione per la stragrande delle sostanze presenti nell’acqua superano generalmente il 95%.

Osmosi inversa in ambito domestico

Osmosi inversa in ambito domesticoOggi con la moderna tecnologia dei sistemi di depurazione acqua osmosi inversa molto compatti, utilizzabili anche in una normale cucina di casa, che danno la possibilità al consumatore di avere l’acqua gasata, liscia a temperatura ambiente o fredda.

Questi impianti ad osmosi inversa in commercio si possono trovare di due tipi: inizialmente solo con accumulo, poi successivamente la tecnologia si è evoluta e li troviamo quasi tutti a produzione diretta. Vi spieghiamo brevemente la differenza dei due impianti.

Gli impianti con accumulo sono costituiti da una serie di filtri, da una membrana osmotica, da un serbatoio di accumulo e da un post trattamento, generalmente realizzato con carboni attivi e l’ultrafiltrazione.

Mentre l’altro tipo per ridurre le dimensioni di ingombro e il ristagno d’acqua, sono a produzione diretta, che attraverso la pompa di spinta sono in grado di produrre un flusso consistente di acqua osmotizzata, in grado di soddisfare le richieste anche nell’ambito della ristorazione collettiva.

L’acqua osmotizzata, essendo sostanzialmente priva di contenuto salino, quando destinata al consumo umano o in ambito domestico va rimineralizzata, e questo va fatto attraverso un’apposita valvola di cui tutti gli impianti osmosi più evoluti sono dotati.

In parole molto semplici, grazie a questo accorgimento, la quantità totale di contenuto salino (TDS) nell’acqua da bere, può essere regolato secondo gusto e/o necessità particolari.

In altri tipi di impianti, la remineralizzazione avviene con l’aggiunta di Sali ottenuti dal passaggio dell’acqua permeata attraverso una cartuccia a rilascio di sali di calcio e/o altri minerali.

Il D.Lgs 31/2001 (qualità delle acque destinate al consumo umano) prevede infatti che le acque sottoposte a trattamento di addolcimento o osmosi, mantengano un valore residuo di durezza di almeno 10°F / 15°F (valore minimo consigliato dal ministero ma che non necessariamente è pericoloso per la salute).

Prodotti suggeriti

Detto ciò, un consiglio che possiamo darvi e che la scelta del modello del depuratore d’acqua osmosi inversa, l’installazione e la regolazione al momento dell’acquisto devono essere fatti con criterio, affidandosi all’esperienza di aziende del settore che possano garantire competenza e assistenza, in modo da ottenere il massimo beneficio dall’utilizzo di queste tecnologie.

Inoltre vi ricordiamo che il funzionamento dell’affinaggio dell’acqua è utile per diverse ragioni per rimuovendo efficacemente i sali minerali in eccesso e le varie sostanze inquinanti, come ad esempio sedimenti, ruggine, cloro, nitrati, arsenico, fosfati, cromo, piombo, metalli pesanti, pesticidi.

Ricordiamo da non sottovalutare che è una scelta ecosostenibile e vantaggiosa in quanto limita le emissioni di C02 e il consumo derivato dal trasporto e utilizzo di bottiglie di plastica.

I nostri impianti ad osmosi inversa vi danno la possibilità di avere l’acqua erogata direttamente dal rubinetto, pura, leggera e di gusto gradevole, è ottima per bere, cucinare, fare ghiaccio, the, caffè, lavare frutta, verdura e può essere utilizzata con tranquillità da tutti i componenti della famiglia.

I nostri depuratori osmosi inversa sono indicati per casa, per bar e ufficio, in quanto l’affinaggio è utile per eliminare efficacemente eventuali virus e batteri ma soprattutto per garantire a te ed alla tua famiglia un’acqua salutare di qualità superiore sempre pronta a portata di bicchiere. Sono anche dotati di una elettro valvola che chiude l’acqua in caso di allagamento.